bandiera esportazione prodotti italiani

L’esportazione prodotti italiani è una delle principali fonti di guadagno per le piccole e medie imprese italiane. I prodotti Made in Italy,infatti, hanno sempre fatto gola ai paesi esteri, ma in questi anni questa passione per l’eccellenza italiana non ha fatto che aumentare, generando ancora più richiesta dai quattro angoli del globo.

Esportazione prodotti italiani: 7 trucchi per espandere il tuo business all’estero  

Le pmi non se lo sono certo lasciato ripetere, e si sono fiondate sui nuovi mercati, pur con qualche incertezza dovuta all’inesperienza.

L’esportazione prodotti italiani, infatti, richiede la conoscenza di certe dinamiche che sono di solito appannaggio soltanto delle grandi imprese.Per questo, gli imprenditori devono fare molta attenzione prima di intraprendere questo cammino, e verificare tutti i rischi e le opportunità, magari attraverso un’apposita analisi costi-benefici.

L’export

Con il termine esportazione prodotti italiani ci riferiamo alla commercializzazione di determinati prodotti verso paesi terzi, che generalmente non fanno parte dell’Unione Europea. Tutti questi paesi, con culture diverse rispetto alla nostra, sono affascinati dai nostri prodotti: opere d’ingegno, specialità alimentari, alta sartoria…noi italiani siamo bravi in parecchie cose!

I dati

Secondo l’ultimo report del ministero dello sviluppo economico, le categorie che sono le principali protagoniste dell’esportazione prodotti italiani sono molto diversificate tra loro.

Ai primi posti troviamo infatti:

  • Apparecchiature di diverso tipo (forni, sistemi di sollevamento, macchine per ufficio, sistemi di refrigerazione)
  • Autoveicoli
  • Medicinali
  • Abbigliamento
  • Fertilizzanti e materie plastiche
  • Accessori per autoveicoli
  • Borse e pellicce
  • Calzature

Questo è solo un elenco parziale: sono infatti incluse anche tutta una serie di apparecchiature non per uso domestico, come macchine per metallurgia, miniere, industria alimentare, tessile e della carta.

Qui il report completo

1.  Da dove cominciare

Hai deciso di lanciarti nell’avventura dell’esportazione prodotti italiani? Ci sono alcune cose da tenere in considerazione prima di cominciare.

La prima è conoscere il mercato in cui si vuole vendere all’estero prodotti italiani. Sono a disposizione tantissimi dati online e offline che mostrano l’andamento delle vendite di un determinato prodotto in un determinato paese. La verifica della domanda è uno step fondamentale prima di pensare a esportare all’estero, per evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze.

La stessa iscrizione all’Istituto per il Commercio Estero, ad esempio, può fornire spunti interessanti, poiché consente di conoscere alcuni dati come le tariffe doganali, gli investimenti diretti all’estero e molto altro ancora.

2. I clienti

Molto bene, la domanda del prodotto da parte dei consumatori c’è. Ma chi è che acquisterà i prodotti? Saranno i negozianti e le catene i tuoi primi clienti. La fase di sell-out deve essere infatti preceduta da quella di sell-in, che a volte risponde a logiche e trend completamente diversi. Anche qui le istituzioni possono venirti in aiuto, ad esempio attraverso il ricorso alla camera di commercio.

strada esportazione prodotti italiani

3. La normativa

Un altro aspetto da tenere in considerazione per l’export prodotti italiani è la legge a cui sono soggetti i prodotti oggetto di commercializzazione. Questo è forse uno degli argomenti più insidiosi, perché le leggi del paese di partenza e quello di destinazione vanno a sovrapporsi e spesso a generare contrasti, in cui cosa è giusto e cosa è sbagliato diventa sempre meno chiaro.

Nel caso in cui si tratti di esportazione prodotti italiani all’interno dell’Unione Europea, non dovrebbero sorgere criticità particolari. Nell’Unione vige infatti il principio di libera circolazione di merci e persone, per cui non sono previsti dazi doganali.

Nel caso di paesi extra-Ue, invece, le norme possono essere molto più restrittive, sia per l’importo dei dazi doganali, sia per la possibilità stessa di importare merce. Alcuni paesi hanno infatti delle leggi che proibiscono l’ingresso di determinati prodotti, specialmente in caso di prodotti alimentari o di merci pericolose.

È quindi opportuno documentarsi e verificare che il prodotto sia ammesso nel paese di destinazione prima di procedere a esportare all’estero.

4. La concorrenza

Se il tuo prodotto può essere esportato in un determinato paese, molto probabilmente non sarai l’unico a farlo. Una volta verificata la domanda, infatti, è normale aspettarsi che ci sia un bel po’ di concorrenza.

Prima di effettuare qualunque operazione, quindi, bisognerebbe procedere a un’analisi della concorrenza. Capire quali sono i prezzi e le modalità di vendita, il numero delle imprese concorrenti, i volumi di produzione, gli accordi commerciali che hanno stretto, è un ottimo metodo per partire con il piede giusto ed evitare di commettere gli errori già fatti dagli altri.

5. Il giusto importatore

Abbiamo detto che i primi clienti saranno proprio i negozi e le catene, che dovranno poi occuparsi di rivendere ai consumatori finali. Il loro quindi è un ruolo di cruciale importanza: per questo, è estremamente importante conoscere l’importatore e instaurare con lui una relazione basata sull’onestà e la fiducia reciproca.

Questo può non essere facile in alcuni paesi, soprattutto a causa della barriera linguistica. Nell’Unione Europea o negli Stati Uniti, paesi che generalmente utilizzano l’inglese come lingua commerciale, non dovrebbero esserci problemi. Ma in Cina, ad esempio, dove la conoscenza della lingua è più incerta, è bene assicurarsi di ciò che si sta effettivamente trattando.

accordo esportazione prodotti italiani

6. Il trasporto

La merce è pronta, gli accordi con i clienti sono stati presi, l’analisi di mercato è stata fatta e i documenti e i permessi sono tutti in ordine. Cosa manca?

Ma certo, il trasporto! Per l’esportazione prodotti italiani all’estero è fondamentale scegliere il giusto operatore di trasporto. Affidarsi a una società esperta del settore significa infatti risparmiare tempo e denaro, perchè molte delle operazioni necessarie verranno svolte direttamente dall’impresa di trasporto.

Un buon operatore può infatti occuparsi di molte delle procedure burocratiche, come le assicurazioni, le pratiche doganali e molto altro. Questo permette di evitare errori, molto comuni nel caso delle prime esperienze, specialmente nel caso dell’export, in cui bisogna destreggiarsi tra normative complicate.

7. La vendita

Tutto è andato a meraviglia, scegliendo un operatore di trasporti che offre un servizio rapido e completo.

Adesso non resta che vendere! Per questo vi consigliamo di seguire da vicino l’andamento del sell-out, intervenendo di concerto con l’importatore, e pianificando quanto necessario per aiutare le vendite, come azioni di marketing, campagne pubblicitarie, assistenza al consumatore e molto altro.

Adesso hai tutte le carte in regola, non ti resta che contattarci per esportare le tue eccellenze italiane all’estero!