In occasione dell’apertura della nuova sede a Mesero, il Presidente di Sogedim Emanuele Codazzi ha incontrato il sindaco di Mesero Davide Garavaglia

In occasione dell’apertura della nuova sede a Mesero, il Presidente di Sogedim Emanuele Codazzi ha incontrato il sindaco di Mesero Davide Garavaglia ricevendo 150 curriculum vitae di cittadini meseresi.

Di seguito l’articolo apparso sul giornale online l’altomilanese con la cronaca dell’evento:

MESERO (MILANO) – L’azienda che investe in tempi di crisi, un nuovo spazio da 50.000 metri quadrati, un’opportunità di lavoro che, nel giro di due-tre anni, genererà 120 nuovi posti. E’ questo, in sintesi, il nuovo polo logistico di Sogedim a Mesero, nel Milanese.

Sogedim, il nuovo polo.
E il presidente, Emanuele Codazzi, non ne fa mistero: “Siamo nati a Mesero tanti anni fa, poi siamo cresciuti e nel 2011 abbiamo aperto la nuova sede in zona industriale. Oggi, sempre qui, abbiamo deciso di espanderci con un capannone dedicato allo stoccaggio della merce, che trasportiamo in tutto il mondo”. Giovedì 16 maggio, nel corso della mattinata, il sindaco Davide Garavaglia ha incontrato il presidente di Sogedim per una visita al nuovo polo. In quell’occasione il primo cittadino ha consegnato 150 curriculum di meseresi che cercano un posto di lavoro.

Un’azienda in espansione.
Codazzi ha replicato così: “Molto bene, li chiameremo tutti per un colloquio. Speriamo di trovare le competenze giuste, perché per noi è importante assumere personale locale”. A Sogedim lavorano diverse figure professionali: dal magazzino agli uffici c’è bisogno di svolgere tante mansioni e l’azienda come detto, è in espansione. Oltre al lavoro di carico, scarico e stoccaggio delle merci (attività che è ormai interamente automatizzata, mentre all’inizio del secolo l’80 per cento di questo genere di mansioni veniva svolto manualmente), è necessario parlare le lingue straniere, perché Sogedim è connessa con il mondo intero e gestisce spedizioni dall’Europa alla Cina, fino agli Stati Uniti al Sudamerica. “Chi si ferma è perduto – spiega Codazzi – e se noi in questi anni non avessimo investito in tecnologia, non solo non saremmo cresciuti così tanto, ma avremmo anzi corso il rischio di uscire dal mercato”. Invece Sogedim, oggi, è una delle realtà più solide del territorio.