Trasporti merci Iirlanda - Sogedim

L’effetto Brexit delinea due scenari sull’Irlanda: da un lato riapre le ferite in Irlanda del Nord, dall’altro crea nuovi impulsi al traffico marittimo franco-irlandese.
I dati di gennaio 2021 rispetto allo stesso mese del 2020 registrano un calo delle esportazioni UK del 68% verso l’Unione Europea. Troppa la burocrazia alla dogana, troppi gli ostacoli posti ad aziende, commercianti e consumatori. L’aumento dei controlli e la complessità delle dichiarazioni doganali stanno causando enormi disagi. Non è un caso che il 2021 trovi un’Irlanda del Nord in crisi, con scaffali vuoti, vaccini bloccati al confine e porti in preda alle minacce estremiste.

Interessi commerciali IMPORT – EXPORT con l’Irlanda del Nord? Spedisci ora.

I nodi sul protocollo Irlanda del Nord sono venuti al pettine e ora è un po’ tardi per puntare il dito al governo di Londra nella speranza che trovi d’emblée nuove soluzioni agli allarmi che stanno risuonando nei porti nordirlandesi di Belfast e Larne.

La questione irlandese è uno dei nodi cruciali dei negoziati sulla Brexit.

Per evitare nuove tensioni dal ritorno di una frontiera fisica tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord, si è preferito, considerando la delicatezza politica della questione irlandese, concentrare i negoziati sulla Brexit sulla definizione di regole doganali e Iva speciali, applicabili all’indomani del periodo transitorio.

E’ un regime speciale quello che riconosce all’Irlanda del Nord uno status particolare: l’acquisto di beni provenienti dall’Irlanda del Nord non prevede adempimenti doganali in Italia, come non comporta il pagamento di dazi per i beni provenienti dall’Italia e da altro paese UE. Gli scambi di beni tra Italia e Irlanda del Nord continuano quindi a essere regolati come transazioni interne al mercato comune europeo.

Posto che gli scambi commerciali con l’Irlanda del Nord non subiscono cambiamenti in quanto a procedure doganali o pagamenti di dazi, e che per l’Irlanda del Nord continuano a valere le regole dell’Unione doganale e del Mercato Comune europeo, il futuro potrebbe intravedere nuove opportunità e sviluppi di business in questa regione.

Da quando il Regno Unito lascia l’Unione Europea, in Irlanda del Nord, complice una burocrazia lenta e pesante, si stanno verificando rallentamenti e interruzioni nell’approvvigionamento dei prodotti alimentari: un indice, questo, della grande importanza del Regno Unito come principale fornitore di beni intermedi e di consumo per l’Irlanda.

Da quando il Regno Unito completa l’uscita dall’Unione Europea, dopo le interminabili trattative intercorse durante il periodo di transizione, diversi sono gli scompensi avvertiti dalle aziende. L’Unione Europea è una potenza economica con un suo consolidato sistema di forze, regole e persone, e se n’è accorta l’economia britannica, su cui Brexit però pesa di più, e peserà per anni sulla bilancia import-export.

Prima di Brexit lo scambio di merci e beni tra UK e UE scorreva senza intoppi.
In realtà anche adesso la circolazione di merci da/verso UK continua, ma con una più alta probabilità di tempi di consegna dilatati a causa di troppe variabili ancora fuori controllo e, soprattutto, indipendenti dagli spedizionieri. Fatta eccezione per l’agroalimentare, gli alti volumi di merce movimentata nella logistica testimoniano una ripresa positiva per l’industria.

Sogedim, che fin da prima della Brexit sostiene i traffici UK dei clienti con tutti i suoi mezzi, non ha mai permesso alle aziende di sentirsi abbandonate a se stesse: il costante supporto, offerto e reso possibile dalle nostre forze operanti con UK e grazie a storicizzati rapporti fiduciari con i nostri partner corrispondenti ha salvaguardato i traffici in questione, che per ora non subiscono penalizzazioni.

Indipendentemente dalla quantità e dal tipo di merci da spedire, Sogedim effettua consegne da/verso UK con ritiri giornalieri in tutta Italia.

TRASPORTI ITALIA – REGNO UNITO?

Irlanda del Nord e trasporti: il futuro degli scambi commerciali è promettente, se non perdi tempo.

Per sostenere il mercato di un’Irlanda del Nord sempre più isolata e abbandonata a sé stessa da UK, l’Europa si avvicina come può, offrendo alle aziende percorsi commerciali alternativi.

Non ultima la Francia, che presenta una valida alternativa a Calais triplicando i traghetti deputati al trasporto merci da e verso l’Irlanda tramite i porti francesi di Cherbourg e Dunkirk, collegati ai porti irlandesi Dublino e Rosslare.

Le statistiche parlano chiaro. L’aumento del traffico merci tra Francia e Irlanda è addirittura del 476% nel porto irlandese di Rosslare dopo l’uscita dall’UE del Regno Unito, che ora, per evitare le lungaggini della burocrazia e delle dogane tutti cercano di evitare.

Come il post Brexit incide al punto da triplicare i traffici tra Francia e Irlanda, aumentano parallelamente anche le richieste di camion che partono dall’Italia passando da questa rotta franco-irlandese.

Insomma, pur di evitare ostacoli di consegna e ritardi, gli spedizionieri ce la mettono tutta ad offrire soluzioni funzionanti. È in corso un’autentica rivoluzione nelle modalità di trasporto sull’asse Italia – Irlanda, ma il raddoppio dei nostri volumi di spedizione ci indica che le aziende italiane non accettano passivamente limitazioni ai propri traffici, e continuano a spedire.

Il cambiamento spaventa solo chi non riesce a coglierlo come opportunità. Le aziende capaci di sostenere la trasformazione in atto Oltremanica non solo sopravviveranno, avranno aumentati traffici e inaspettati vantaggi economici. Affida le tue merci al giusto spedizioniere. Non rinunciare al business, non ce n’è ragione.

Marcatura dei beni. Immettere merci nel mercato dell’Irlanda del Nord

Alla fine del periodo di transizione, è entrato in vigore il protocollo dell’Irlanda del Nord che inserendo lo scambio di beni nel quadro del mercato Unico Europeo ne rispetta la conformità alle Direttive e ai regolamenti.

Per le merci destinate all’Irlanda del nord si utilizzano le regole proprie degli scambi Iva intracomunitari e del transito doganale unionale, regime identico a quello previsto da tutti gli altri paesi europei.

Come spedizioniere italiano teniamo a precisare, per quanto riguarda la marcatura dei beni destinati all’Irlanda del Nord, che si continuerà a utilizzare la marcatura CE, eventualmente accompagnata dal marchio UKNI, se il prodotto è stato certificato da un organismo notificato britannico.

TRASPORTI ITALIA – IRLANDA?