PNRR e logistica Italia piu green - Sogedim

PNRR, digitalizzazione, transizione green, riduzione delle emissioni e rispetto dell’ambiente da parte delle attività produttive. Sono questi i temi posti al centro del confronto sull’avanzamento dei progetti legati al futuro dei trasporti indicati dal Governo per il settore logistico.
Lo scopo è di potenziare i trasporti italiani e di favorire l’intermodalità tra i vari mezzi (auto, treno, aereo, nave) per agevolare e rafforzare l’attività di spedizionieri, come Sogedim, chiamati ogni giorno a trasferire merci B2B e movimentare materiali acquistati o venduti, spesso da e verso l’estero.

LE MIGLIORI SPEDIZIONI CON UN SERVIZIO RAPIDO E COMPLETO

Trasporti in tutta Europa con Sogedim

Grazie al potenziamento della rete terrestre, navale, aerea e della rete ferroviaria nazionale e regionale a migliorare sarà soprattutto l’attività di selezione dei mezzi di trasporto più idonei per i nostri clienti, che vengono ogni giorno assistiti anche nell’evasione di tutte le pratiche doganali e fiscali necessarie, e tutte le operazioni connesse al trasporto merci da e per l’estero.

È molto ambizioso il progetto del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per l’Italia che, da fanalino di coda, potrebbe presto tornare a primeggiare in Europa mostrandosi in una veste del tutto rinnovata.

Le strutture dei porti e degli interporti saranno migliorate attraverso la digitalizzazione, che renderà il settore navale italiano più competitivo con scambi di merce più efficienti.

E potrebbe essere ancora più interessante sapere che la digitalizzazione portuale, in Italia, è già in atto. A Livorno per esempio si è riunito il tavolo per procedere con la digitalizzazione dei flussi di veicoli ai varchi di ingresso al porto. L’obiettivo è di ottimizzare i tempi di attraversamento dei varchi, decongestionare gli spazi e procedere al monitoraggio doganale e logistico dei flussi delle merci.

In questi mesi, certo, per la buona riuscita del piano in tempi celeri sarà fondamentale un dialogo serrato e costante fra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e istituzioni quali Federlogistica-Conftrasporto, che fa della transizione green una carta vincente per l’ammodernamento delle strutture, e rinnovo di tutte le flotte, sia terrestri che marittime.

L’intermodalità vince un posto privilegiato nel futuro dei trasporti con l’Europa

Il 2022 sarà un anno cruciale per l’intermodalità nei trasporti e per l’apertura a un’Italia più verde, caratterizzata da un’economia finalmente sostenibile.
Si punta a estendere la capillarità della rete ferroviaria nazionale con le tratte regionali, migliorando contestualmente l’offerta nei nodi di interscambio.

Il programma del PNRR mira a ricostruire l’intermodalità ferro-gomma, oltre a rafforzare i collegamenti tra la ferrovia e i porti, gli aeroporti e i terminali, sia per i passeggeri che per le merci.
Con collegamenti su rotaia e aeroportuali ottimizzati e digitalizzati, il traffico di merci sarà reso più efficiente grazie a una migliore interoperabilità della piattaforma logistica nazionale.

Il Pnrr intende accelerare la cooperazione fra gli operatori dell’industria e fra i gestori di hub intermodali, porti e terminal tramite l’adozione di tecnologie digitali. L’insieme di queste soluzioni oltre a massimizzare l’utilizzo della ferrovia in senso intermodale, dovrebbe triplicare i volumi di merci spedite via treno, per percorrenze superiori ai 300 chilometri, entro il 2030.

Dei 25 miliardi di euro previsti nel piano, 23,86 sono già destinati agli investimenti nell’infrastruttura ferroviaria, in coerenza col ruolo attribuito al trasporto ferroviario dalla Sustainable and Smart Mobility Strategy (Ssms) europea del 2020, ideata per ridurre del 90% le emissioni di Co2 entro i prossimi 30 anni.

I fondi della Missione 3 del PNRR sono orientati all’implementazione dei principali assi ferroviari, integrati con l’Alta Velocità, alla velocizzazione dell’intera rete (comprese le tratte regionali), al più intenso trasferimento delle merci su ferro e al miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio.

Il Piano redatto dal Governo Draghi, in linea con le strategie a lungo termine dell’Unione Europea, destina alle ferrovie la quasi totalità delle risorse stanziate per il comparto trasporti, ossia 24,77 miliardi di euro (a cui se ne aggiungono altri 1,75 erogati dal Fondo Complementare). A differenza di quanto previsto dalla versione del Piano del 12 gennaio 2021 (redatta dell’esecutivo precedente), gli investimenti della componente relativa alla portualità ed alla logistica (M3C2) ricadono in larga misura sul Fondo Complementare (2,86 miliardi di euro contenuti nel Fondo contro i 630 milioni del PNRR), per complessivi 3,49 miliardi di euro.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è concepito per dotare il nostro paese di infrastrutture di trasporto capillari ed efficienti per accelerare il successo economico (e geopolitico) italiano. Si affronta questo tema all’interno della Missione 3, a sua volta suddivisa in due componenti, l’una relativa alla rete ferroviaria (M3C1), l’altra inerente alla logistica, portuale ed aeroportuale (M3C2). Il fil rouge degli investimenti del Piano riguarda la riduzione del traffico stradale grazie a una più veloce ed efficiente circolazione delle merci.

In conclusione, per quanto ci riguarda come player fortemente attivo in Italia e nel mondo nel campo delle spedizioni, la Missione 3 del PNRR fa emergere una chiara visione di lungo termine, con lo shift modale dalla gomma al ferro, e un’ottica di breve-medio termine, con la scelta di digitalizzare la catena logistica. Nel complesso, l’effettivo successo della politica dei trasporti delineata nel PNRR dipenderà dalla capacità dell’amministrazione pubblica di realizzare i singoli progetti, senza perdere di vista l’evoluzione del mercato e gli obiettivi di lungo termine fissati a livello nazionale e unionale.

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