Brexit-Trasporti

Dopo la Brexit, il Regno Unito anticipa le negoziazioni. L’invito è alla cooperazione

Il Governo inglese, in vista dell’attuazione della Brexit, lascia all’Unione Europea quattro mesi di tempo per trovare una bozza generale di accordo commerciale. Londra accelera i tempi senza preavviso, dichiarando la necessità di trovare un accordo di massima entro giugno, da finalizzare entro settembre. L’alternativa sarà adottare un accordo simile a quello dell’Australia, basato sulle regole fondamentali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), con un’interruzione del periodo transitorio.
Posto che a giugno non si chiederà un’estensione del periodo transitorio, ci sarà quindi una fase molto delicata per capire quali e quanti progressi si potranno fare.

Brexit 2020: proposte per il commercio internazionale

Sul tema dei trasporti, sarà fondamentale individuare linee guida e soluzioni affinché imprese, spedizionieri, trasportatori e soggetti in generale coinvolti nell’import export possano proseguire senza difficoltà gli scambi di merci.

“Siamo pronti a un regime ‘dazi zero’ e ‘quote zero’ su tutte le merci circolanti nel mercato unico”, sottolinea Barnier, capo negoziatore dell’Unione Europea. A patto, però, che “sia garantita una parità di condizioni” (quello che nel gergo negoziale si definisce “level playingfield”). Va in sostanza garantita reciprocità. In generale viene chiesto di “vietare” dazi vecchi e nuovi, e la comunicazione chiede di “vietare qualsiasi divieto o restrizione agli scambi tra le parti”, ma allo stesso di tempo si pone l’accento sulla necessità di “discipline rafforzate” in materia di licenze di importazione ed esportazione, monopoli di importazione ed esportazione, merci rigenerate e marchio di origine.

I colloqui formali tra le parti sono avviati, anche se finora sembra che le delegazioni non siano riuscite neppure a definire la modalità della trattativa.

Molti i temi su cui discutere, come molti sono anche i nodi di intralcio al dialogo: il rischio di un fallimento delle trattative c’è, tornando allo spettro della hard Brexit, ossia l’uscita senza accordi. Ma twitta Michel Barnier: “Rispetteremo tutti i nostri precedenti impegni nella dichiarazione politica”, aggiungendo che “in futuro, vogliamo una partnership ambiziosa ed equa con il Regno Unito”.

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