Vini- rossi - San Valentino - Sogedim

Supportati da un palcoscenico multimediale avente come protagonista un sommelier di fama internazionale, non potevamo esimerci, in occasione di San Valentino 2022, dal rendere onore al vino rosso italiano.

Perché se è vero che il vino è materia viva… lo è ancora di più a San Valentino! Perché non cogliere l’occasione per valorizzare una cena, o un incontro romantico puntando sul valore e il piacere del buon vino rosso italiano con Sogedim?

GUARDA LA PUNTATA DEDICATA AI VINI ROSSI CORPOSI

VINO ROSSO ITALIANO

Dopo il successo dell’ultimo video di approfondimento sul vino rosso leggero, in questo episodio Matteo Ghiringhelli descrive, come solo un sommelier saprebbe fare, i valori dei vitigni e dei procedimenti che rendono un vino rosso un rosso corposo.
L’elenco di tipologie è ampio e si diversifica in base al tenore di alcool, corposità e aroma.
Il vino rosso italiano corposo è quello ad alta gradazione alcolica, strutturato, persistente e tannico.
È questo il vino rosso che crea anche quella tipica, avvolgente, sensazione di calore che si percepisce in bocca e che, una volta terminato il primo goccio riaccende subito la voglia di condividere un altro bicchiere.
È il vino rosso intenso e di corpo, l’alleato perfetto per San Valentino 2022, ma anche da degustare per una serata a casa, sul divano o per una cena qualunque.
È sempre il momento giusto per barbareschi e baroli, quindi a base nebbiolo nella parte piemontese, o per il gattinara o il boca. Spostandoci nella valtellina come non suggerire l’amarone della Valpolicella, con i vitigni molto colorati e strutturati.

PER QUESTA O ALTRE TIPOLOGIE DI VINO ROSSO CORPOSO,
AFFIDA A UNO SPEDIZIONIERE LEADER IL TUO TRASPORTO VINO.

Sogedim studia la soluzione più adatta

Ma cosa rende esattamente il vino rosso italiano corposo così magico, magnetico e irresistibile?

Di vini strutturati ce ne sono ovunque in Italia, e se vogliamo nel mondo, ma cosa giustifica una domanda mondiale di vini rossi italiani corposi così alta, cosa li rende così unici?
Il comune denominatore di una beva così disarmante, ce lo svela il Sommelier Sogedim, è proprio la potenza, che viene definita in base a tre variabili:

  • vitigno;
  • area geografica;
  • stile di vinificazione.

Sono queste le caratteristiche che chi opera nel settore vitivinicolo, produce come cantina ed esporta vini italiani all’estero tiene in considerazione per dare la struttura e il corpo finale al proprio prodotto vino.
Rientra nella categoria “vino rosso strutturato” quel gruppo di vitigni che dall’acino riescono a estrarre un tannino importante, una buona struttura, delle alcolicità importanti.
Per celebrare San Valentino 2022 con i vitigni internazionali – vino rosso corposo – possiamo indicarti i seguenti:

  • Cabernet franc;
  • Cabernet souvignon;
  • Merlot;
  • Sirah.

Per rendere invece onore al nostro buon vino rosso corposo italiano, tante e svariate sarebbero le proposte in quanto a territorialità e diversità. Restando in Centro Italia:

  • Sangiovesi strutturati con potenza e longevità quali il Brunello di Montalcino;
  • Chianti, potenzialmente anche un Sagrantino – se stiamo nel centro italia – che è un vino forse un pò meno conosciuto e noto, ma con grande potenzialità sia di struttura che di invecchiamento.
  • Se ci trasferiamo nel sud Italia per fare un’ottima figura si potrebbero prendere a riferimento invece i Taurasi, i Negroamaro, i Nero d’Avola, e così via: tutti vitigni di grande potenzialità, struttura, corpo e persistenza e delle volte anche forza d’invecchiamento.

Per i più sofisticati amanti del genere, nel caso si voglia anche studiare l’affinamento, in Italia è abbastanza facile trovare un vino strutturato da nord a sud con potenza, persistenza e longevità a seconda che il passaggio sia fatto in legno piccolo (barrique) o legno grande (chiamato tanneaux).

Riprendendo la citazione di una grande scrittrice francese del 1700:

“La vigna, nel regno vegetale, è la sola a rendere intellegibile il vero sapore della terra”.

È la vigna a dare realmente il sapore, quindi il piacere, del vino rosso corposo che stiamo degustando, che a sua volta si relaziona al vitigno e alla zona geografica di provenienza.
Quindi questo che cosa vuol dire? Se prendiamo un solo vitigno piantato in posti diversi nel mondo l’espressione cambia completamente: un pinot nero piantato in Borgogna si allontana completamente dal frutto e dall’esuberanza che potrebbe raccontare un pinot nero in Nuova Zelanda.

Ovidio (43 a.C. – 17 d.C)

E dove non è vino non è amore;
né alcun altro diletto hanno i mortali.